RIARANGIA'
Riarangià
Released by
Banksville Records
Distribution:
CDBABY
and
AMAZON
L'intero ricavato della vendita di questo CD andrà
devoluto all'associazione
A.N.F.A.S.S.
Onlus - Vercelli
RIARANGIA'
Riarangià nasceva da un’idea artistica di Roberto Sbaratto e Cinzia
Ordine, con il pianista Luigi Ranghino, il polistrumentista Paolo
Baltaro, il saxofonista Claudio Bianzino, il contrabbassista Stefano
Profeta e il batterista Claudio Saveriano.
L’idea era quella di omaggiare Vercelli e il suo territorio con la
tradizione musicale e letteraria di Vercelli guardata con un occhio
nuovo e, in un certo senso, rivisitata. Allora il progetto fu
accolto con entusiasmo dal presidente dell’Anffas cittadina, Giorgio
Guala, che insieme a Provincia e Comune di Vercelli sovrintese alla
realizzazione di un cd il ricavato della cui vendita andò proprio in
offerta all’Associazione.
In sostanza, il progetto prevedeva di recuperare brani musicali,
poesie e testimonianze letterarie del repertorio dialettale
vercellese: quelli legati per lo più ai “Celti” e al ricordo di
Cesare Filippone, ma anche a Trino, patria fiorente di cantanti,
compositori e poeti.Lo spirito “jazzistico” messo in campo dai
musicisti, amanti della rivisitazione e della variazione, ha
ritradotto ritmicamente canzoni che ancora restano nella memoria di
molti: Oh che sità, Oh Signùr, Quand ‘i s’éva giùvu, Il tombarello,
Giêubi, Pùvra ‘d rìs, La cà da rat, Ma la vita la gira. I brani
musicali sono stati introdotti e, in qualche modo, completati da
poesie e prose dei vercellesi Pino De Maria, Elena Carasso,
Francesco Leale e del trinese Angelo Varvelli recitate e narrate
dalla voce di Roberto Sbaratto, che è anche l’esecutore canoro dei
brani musicali. Registrato e mixato al Kmp Castle Studios di
Vercelli da Paolo Baltaro su equipaggiamento prevalentemente
analogico.
La versione in download comprende Gin Gin come bonus track, non
presente sul disco fisico ufficiale, registrato durante il concerto
tenutosi a Livorno Ferraris nel settembre 2007, con la
partecipazione straordinaria di Lorena Crepaldi.
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