Non posso non cogliere il richiamo dell'amico Baltaro a immergere tutto
me stesso nell'ascolto del capolavoro dei Sado e a darvi la mia sincera
impressione
che vi allego di seguito.
Inchiniamoci o tutti al genio, al fine sentire, al prorompere dell'arte!
Uniamoci nel divulgare la cultura!

Splendido.
Talvolta una sola parola basta e di piu' rischiano di inquinare un'immagine
precisa, pura, archetipa di un'impressione che solo la musiCa con la C
maiuscola sa donare ai nostri sensi ormai disavvezzi ad un impatto col
reale immediato da sistemi di palingenesi reiterata.
Splendido.
Un solo termine assale le mie ginocchia all'ascolto di un tale capolavoro
in cui l'inimitabile talento di architetto di emozioni del Baltaro si fonde
come
nutella calda con il puro concettualismo eclettico del Marinoni e il
battito enciclico di un Marzi senza tempo.
Splendido.
Come senza parole rimane l'anima a guardarsi dentro mentre le note l'assalgono
in un torpore laconico. Sado, sodo e purpureo.
Un capolavoro che sa dare al mondo emozioni dimenticate.
Un'opera da acquistare, ascoltare, riascoltare e quindi distruggere
mangiandone la polvere
in modo che l'intensa armonia dell'insieme si fonda con la vostra carne in
un afflato
di palingenesi mistica. Laddove solo i  Sado sanno portarvi.
Talvolta, inconsapevolmente, la musica ci sa rendere inevitabilmente...sadici.

Chiudo dicecndo che chiederei di corsa l'adesione al gruppo dei sado come
rotazionista di cestelli digitali a lavaggio rapido , se non fosse che i miei
inimitabili amici Strumpa organizzano continuamente fantastiche cene cui
non riesco proprio a fare a meno.

Paolo Prestinari

 


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